Al mattino ci sveglia il rumore del vento e la luce del sole già alto, accompagnati da diverse punture di zanzare che hanno deciso di passare la notte in tenda con noi. Dopo un giro veloce del camping, visita alla spiaggia battuta da un vento teso, decidiamo di rivestire le nostre moto dei bagagli scaricati la sera e saltare in sella per rimetterci in viaggio, è una giornata ventosa ma calda. Ripercorriamo il lungo istimo che collega S. Antioco alla terra ferma e cominciamo a salire per la costa sarda occidentale, il vento dà un bel po' di fastidio a Salvo che, sulla sua Guzzi California, monta un ampio parabrezza che gli fa da vela, e così rallentiamo l'’andatura, ciò ci permette di godere meglio del panorama fatto di verdi pareti scoscese su un mare verde smeraldo, pochissime costruzioni e tratti di incomparabile bellezza.
Il nostro itinerario ci porta verso Cala Domestica, una spiaggia che ci hanno indicato essere molto bella. Ci dirigiamo verso nord seguendo la costa, o almeno ci tentiamo, (le strade in sardegna, lungo la costa, sono veramente poche), ci accorgiamo anche di quanto sia difficile trovare rifornimenti, e così raggiunta Matzaccara continuiamo per Portoscuso superando l’'enorme polo industriale di Portovesme, da qui in poi, per un lungo tratto, dobbiamo lasciare la costa addentrandoci verso l’interno per Bacu Abis, Gonnesa e Nebida, dopo Acquaresi il quintetto si divide, infatti mentre Salvo e Mattia continuano per Buggerru, Io Luca e Vanni raggiungiamo la Spiaggia di Cala Domestica dove, lasciate le moto cariche dei bagagli, sotto la diligente custodia di un posteggiatore, attraversiamo un lungo pontile di legno costruito per facilitare il passaggio delle persone verso la spiaggia attraverso le dune di sabbia.